Google+ Quarta Info B: marzo 2013

venerdì 15 marzo 2013

L'Italia e le rivoluzioni: 1846 - 1849

1846 - 1847: le riforme

Nel 1846 diventa Papa Giovanni Mastai Ferretti, con il nome di Pio IX.
Il nuovo pontefice, con la nomea di essere un liberale, inizierà il biennio di riforme che contraddistinguerà tutta l'Italia: l'amministrazione viene leggermente modificata, ma il sogno delle Costituzioni rimarrà tale.

Il caso palermitano

12 gennaio 1848: Palermo insorge e chiede, oltre all'indipendenza siciliana da Napoli, una Costituzione.
Federico II, il re italiano più anti-riformista dell'epoca, la concede.
Questa svolta obbliga anche altri re a dare ai cittadini uno statuto:
  •  Leopoldo II in Toscana;
  • Pio IX a Roma;
  • Carlo Alberto concede, nel regno di Sardegna, lo Statuto Albertino che rimarrà in vigore fino al 1948;
Le rivoluzioni in Lombardia e Veneto

Viene il momento di ribellarsi anche nel regno Lombardo - Veneto sottomesso all'Austria.

17 marzo: insorge Venezia: gli austriaci vengono cacciati e viene proclamata la Repubblica di San Marco.

18 marzo: il popolo (studenti, professionisti e operai) di Milano si ribella. Iniziano così le "cinque giornate di Milano" che vedono la vittoria dei civili contro le armate imperiali.
Il clima politico che si crea nella città meneghina vede combattere due forze:
  • Moderati - Gabrio Casati, capo provvisorio della città, è favorevole a un intervento piemontese;
  • Democratici - Carlo Cattaneo ("Semper lù") rivendica l'autonomia cittadina.
La questione viene risolta direttamente da Carlo Alberto che, dopo un attimo di titubanza, interviene e dichiara "Guerra bastardi!" all'Austria il 23 marzo.

La prima guerra d'indipendenza

Carlo Alberto, spinto da mire espansionistiche e dalla difficoltà austriache - l'Impero è un focolaio di tumulti sociali in questo momento - dichiara guerra il 23 marzo 1848.
Volontari e truppe inviate da ogni regno d'Italia accorrono per dar manforte all'esercito piemontese,  questo fatto è indicato come "Prima guerra d'indipendenza".
Le continue sconfitte convincono Pio IX a ritirare i suoi uomini dal conflitto, seguito a ruota dagli altri re italiani.
A Custoza, vicino a Verona, si svolge la battaglia decisiva tra il 23 e il 27 luglio: vince l'Austria e il Piemonte chiede l'armistizio.

La fase democratica

A Roma e Firenze sommosse popolari portano alla creazione di una Repubblica democratica con a capo un triumvirato, verso la fine del 1848.

Repubblica Romana - il triumvirato di Mazzini, Saffi e Armellini ha idee molto moderne:
  • nazionalizzazione dei beni della Chiesa, rimane però solo un'idea;
  • Costituzione completamente differente dagli altri Statuti.
Il comando militare viene dato a Garibaldi, di ritorno dal Nuovo Mondo.

La sconfitta delle rivoluzioni

Carlo Alberto tenta di lanciare nuovamente guerra all'Austria, ma viene subito sconfitto a Novara (27 marzo 1849). Abdica a favore di Vittorio Emanuele II.

A Roma, Pio IX torna in possesso della città con l'aiuto dei francesi nel luglio 1849.

Venezia venne sconfitta per ultima ad agosto, stremata dalla fame e da un'epidemia di colera, e torna sotto il dominio austriaco.











giovedì 14 marzo 2013

Il 1848 in Italia - Premesse

Situazione economica e sociale

Verso la metà dell'Ottocento, l'Italia è ancora molto arretrata e la rivoluzione industriale è solo un bella cosa che sta imperversando in Europa.
L'economia dello stivale è basata ancora su un sistema prevalentemente agricolo, con qualche isolato caso di industria tessile nel Nord Italia - la realtà italiana è divisa in due:
  • NORD: economia capitalistica, sempre agricola;
  • SUD: latifondo e mezzadria 
Inoltre, la frammentazione politica dell'Italia penalizza il suo mercato interno con molte dogane, forti dazi, monete e unità di misura diversi da qui a lì - le diverse realtà economiche non si integrano.

Questa arretratezza economica ha indubbi risvolti sociali: la borghesia è ancora schiacciata da una aristocrazia proprietaria dei campi coltivati e la classe operaia è inesistente . 

Situazione politica - Risorgimento

La debolezza economica influenzerà il Risorgimento
"Il risorgimento politico di una nazione non va mai disgiunto dal sue risorgimento economico: le condizioni dei due progressi sono identiche" (Cavour
I moti a cavallo del 1830 e del 1840 formano nella classe intellettuale le prime idee di indipendenza, correlate all'unità italiana.
Questi intellettuali iniziano così a stendere dei veri e propri progetti politici, si evidenziano due blocchi:
  • Democratici rivoluzionari
    - Mazzini: fondatore della Giovine Italia (1831), pensa a una Repubblica democratica ottenuta attraverso l'azione del popolo, istruito a dovere.
    - Carlo Cattaneo: secondo lui, le varie regioni italiane sono così diverse da non potere coesistere se non sotto una Repubblica federale.
  • Liberali moderati
    - Vincenzo Gioberti: convinto neogualfista che vuole uno stato federale con a capo il Papa, esempio etico-politico della Nazione;
    - Balbo: confederazione italiana sotto la giuda della monarchia piemontese (filo-sabaudo).


 

LE ILLUSIONI (Ugo Foscolo)

-Cosa sono le illusioni?
Le illusioni sono quelle emozioni e sentimenti che servono per dimenticarsi del male e della sofferenza, purificando e portando in un'altra dimensione il cuore e la mente di chi le prova. Il loro termine sta ad indicare appunto che gli "illusi" credono di stare bene ed avere il cuore pieno di gioia, ma non appena l'effetto svanisce anche questi sentimenti e la bellezza se ne vanno.

-Come influiscono nella vita di Jacopo e dell'uomo?
Le illusioni influiscono nella vita dell'uomo come un qualcosa di benevolo, che serve a lui stesso per poter vivere in pace e armonia. Nel caso particolare di Jacopo, si nota come esse siano la sua fonte di gioia e di vitalità, utile per superare una realtà negativa. Jacopo le descrive come un qualcosa di divino e irreale che lo portano con la mente in un mondo pieno di bellezza. Senza queste illusioni, confessa che non riuscirebbe a vivere e si "strapperebbe il cuore come un servo infedele".

Differenze tra: LO SCONFORTO PER LA SITUAZIONE DELLA PATRIA & L'INNAMORAMENTO (Ugo Foscolo)

I due componimenti sono due delle lettere inviate da Japoco Ortis a Lorenzo Alderani, la prima (lo sconforto) parla della sua patria e di come sia stata tolta ai veneziani, con un tono molto triste e cupo, nella seconda (l'innamoramento) parla del suo amore verso Teresa e come questo gli faccia dimenticare le angosce del mondo reale.
Nello "sconforto per la situazione della patria" inizialmente, nella prima parte, parla molto a sfavore dei francesi e del trattato di Campoformio, nella seconda parte torna molto un tema del ricordo dei tempi passati.
Nell' "Innamoramento" troviamo elementi felici e pieni di gioia, le frasi sono molto scandite e molto distinte tra loro; nella prima parte Jacopo descrive l'amore come qualcosa di sublime e continua a raccontare e narrare l'incontro con Teresa, nella seconda invece troviamo una riflessione sull'amore e su come questo illuda l'uomo e gli nasconda i dolori.

Differenze di forma: