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giovedì 14 marzo 2013

Il 1848 in Italia - Premesse

Situazione economica e sociale

Verso la metà dell'Ottocento, l'Italia è ancora molto arretrata e la rivoluzione industriale è solo un bella cosa che sta imperversando in Europa.
L'economia dello stivale è basata ancora su un sistema prevalentemente agricolo, con qualche isolato caso di industria tessile nel Nord Italia - la realtà italiana è divisa in due:
  • NORD: economia capitalistica, sempre agricola;
  • SUD: latifondo e mezzadria 
Inoltre, la frammentazione politica dell'Italia penalizza il suo mercato interno con molte dogane, forti dazi, monete e unità di misura diversi da qui a lì - le diverse realtà economiche non si integrano.

Questa arretratezza economica ha indubbi risvolti sociali: la borghesia è ancora schiacciata da una aristocrazia proprietaria dei campi coltivati e la classe operaia è inesistente . 

Situazione politica - Risorgimento

La debolezza economica influenzerà il Risorgimento
"Il risorgimento politico di una nazione non va mai disgiunto dal sue risorgimento economico: le condizioni dei due progressi sono identiche" (Cavour
I moti a cavallo del 1830 e del 1840 formano nella classe intellettuale le prime idee di indipendenza, correlate all'unità italiana.
Questi intellettuali iniziano così a stendere dei veri e propri progetti politici, si evidenziano due blocchi:
  • Democratici rivoluzionari
    - Mazzini: fondatore della Giovine Italia (1831), pensa a una Repubblica democratica ottenuta attraverso l'azione del popolo, istruito a dovere.
    - Carlo Cattaneo: secondo lui, le varie regioni italiane sono così diverse da non potere coesistere se non sotto una Repubblica federale.
  • Liberali moderati
    - Vincenzo Gioberti: convinto neogualfista che vuole uno stato federale con a capo il Papa, esempio etico-politico della Nazione;
    - Balbo: confederazione italiana sotto la giuda della monarchia piemontese (filo-sabaudo).


 

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