Google+ Quarta Info B: LE TRASFORMAZIONI SOCIALI (Rivoluzione Industriale)

mercoledì 6 febbraio 2013

LE TRASFORMAZIONI SOCIALI (Rivoluzione Industriale)



Con la rivoluzione industriale si afferma pienamente il capitalismo, un sistema economica basato sulla proprietà privata, su una produzione dedicata alla vendità e sul profitto; il terzo elemento caratteristico è l'esistenza di una mano d'opera libera e salariata. Il capitalismo risale al Medioevo che conviveva con altre forme di economia.
La rivoluzione industriale determina profondi cambiamenti dividendo la società in delle classi sociali, cioè le persone venivano classificate in base alla loro collocazione nell'ordine della produzione e del loro reddito. Questa nuova società, almeno in teoria, è più dinamica, perchè non esistono ostacoli nel passaggio da una classe all'altra, a differenza dell'antico regime, dove la società era regolamentata dagli ordini.
Le due classi sociali più importanti, che si formano durante la rivoluzione industriale, sono la borghesia e il proletariato. La borghesia capitalista, della rivoluzione industriale, è formata principalmente da imprenditori, proprietari delle fabbriche, poi dai proprietari terrieri, i banchieri, gli intellettuali ecc. La stratificazione della borghesia al suo interno è dovuta al fattore economico, alta borghesia, media e piccola borghesia.
Nell'800 si nota come il ceto borghese si afferma come classe dominante, sovrastando l'aristocrazia. La borghesia decide di creare un proprio ideale politico, che fa riferimento al denaro, alla libertà sociale e all'importanza del lavoro; grazie a questo ceto viene introdotta la concezione di vita privata.
L'altro ceto importante è il proletariato, formato da tutti coloro che non posseggono delle proprietà terriere e percepiscono un salario. All'interno del proletariato troviamo come classe più importante quella operaia, considerata una bassa classe sociale, basta considerare che in Germania gli operai prima di potersi sposare, dovevano avere il consenso dal proprietario della fabbrica.
Nella rivoluzione industriale, all'inizi dell'800, venivano sfruttati bambini e donne come forza-lavoro nelle fabbriche.
Verso la metà del XIX secolo, vennero a crearsi delle organizzazioni di operai. La prima rivolta fu la distruzione dei macchinari nelle fabbriche, visti come responsabili delle nuove condizioni di vita. Successivamente iniziarono a formarsi le prime forme sindacaliste e le organizzazioni per una cassa comune dalla quale attingere soldi in caso di malattia. Un'altra introduzione fu quella di alcuni rappresentanti del proletariato in parlamento. Più avanti si crearono i manifesti e quello più importante fu quello Comunista, di Karl Marx e del suo collaboratore Friedrich Engels.

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