Google+ Quarta Info B: maggio 2013

domenica 12 maggio 2013

FILESYSTEM INODE

Un inode, solitamente utilizzato nei filesystem Unix, non è altro che una struttura di dati.
I filesystem inode (index node) consentono di creare dei blocchi con funzioni particolari sul disco, i quali gruppi di questi blocchi formano gli inode. Con questi filesystem, ogni file avrà un inode associato, con questo metodo però si rischia che i file superino il numero di inode disponibili. Nella directory radice (/) sarà presente una lista dove troveremo i riferimenti agli inode, che a loro volta punteranno a un file specifico.



Ogni inode è una serie di bit, che devono essere suddivisi per essere spartiti ad ogni informazione associata al file:

Un inode stesso può essere una struttura di inode, cioè può contenere dei riferimenti ad altri inode di livello più basso. Per capire meglio osserviamo questo schema:

Come si può notare con questo metodo, si riesce ad ovviare al problema di avere dei file troppo grandi  e un numero troppo basso di inode, creando appunto vari riferimenti e collegamenti fra gli inode.
Proviamo a fare un esercizio per capirne ancora meglio il meccanismo:

Indirezione tra gli inode:
L'inode che contiene elementi di una directory, verrà chiamato di livello -1. Chiameremo di livello -2 un inode con informazioni di una cartella che a sua volta punta ad un inode di livello -1. Ed infine di livello 0 l'inode che verrà puntato dagli inode di livello -1, proprio come una gerarchia a più livelli.s

FILESYSTEM FAT

Il filesystem FAT è uno dei primi della storia, venne utilizzato dalle prime versioni di winzozz da zio Bill. Questo si appoggia su una tabella apposita denominata FAT che contiene le informazioni che riguardano i file presenti su disco  ed i loro settori.
La FAT è la tabella dove troviamo le informazioni su quali settori sono allocati e a chi sono assegnati. Quando un elemento della FAT (File Allocation Table) punta a se stesso significa che quello è l'ultimo elemento della tabelle; questo ricorda molto il principio che sta alla base delle liste concatenata nelle quali troviamo però come ultimo elemento il NULL(cioè vuoto). Quando invece troviamo un elemento non nullo nella FAT, significa che il settore successivo sarà quell'elemento stesso. Oltre alla FAT, in questo tipo di filesystem è necessario conoscere anche la directory radice (/), la quale contiene tutti i file e il percorso associato. Inoltre è necessario sapere se il file preso in considerazione è veramente un file oppure una directory.
Quando viene creato un filesystem FAT, la prima partizione viene dedicata alla omonima tabella, una seconda serve per contenere la directory radice (/) (solitamente di qualche KB) e la terza partizione verrà invece utilizzata come spazio libero disponibile per l'allocazione dei vari file.

martedì 7 maggio 2013

I FILESYSTEM

Un filesystem deve far poter gestire al sistema operativo i vari file, ordinarli, rinominarli, assegnarli i permessi ecc. I file vengono utilizzati per archiviare istruzioni e informazioni(dati). Questi vengono archiviati in modo permanente, per poi poter essere riletti in un secondo momento. Un file può essere qualsiasi cosa, nella visione di Unix ogni cosa viene vista come un file, anche le stesse directory. Un file viene visto in generale come un insieme di blocchi di una partizione e naturalmente devono risiedere sul disco.
Esistono anche alcuni tipi di file, detti file speciali o di dispositivo, che non sono memorizzati in blocchi su disco, ma servono solamente per virtualizzare l'accesso a una periferica.
Nei file è presente un "Magic Number" (3 is a magic number :D ), che viene assegnato, solamente quando quel file è eseguibile o se appartiene ad una categoria di file, ad esempio file immagine o video. Una volta mandato in esecuzione quel file, il sistema operativo controlla che il Magic Number sia coincidente, se lo è allora verrà mandato in esecuzione (sempre che naturalmente abbia il flag X attivo).

Le chiamate a sistema e i servizi che il sistema operativo mette a disposizione dell'utente sono:
-Apertura
-Chiusura
-Lettura
-Scrittura
-Spostamento ( fseek() )
Un sistema operativo ha dei limiti sul numero di file che può aprire contemporaneamente, altrimenti si rischia di perderne i dati. È necessario che ci sia un protocollo che metta in comunicazione il file con il processo (l'utente). Naturalmente quando un file viene aperto in scrittura un altro processo non potrà aprirlo in lettura, tanto meno in scrittura; anche se alcuni sistemi operativi, non sono così rigidi e consentono che avvenga.
Per identificare un determinato utente, gli si associa un UID (user identifier) e per un gruppo un GID (group identifier). Questi (UID & GID) sono solomente dei numeri interi che ricordano molto PID, utili appunto per distinguere tra loro due cose dello stesso tipo.

Informazioni di un File:

lunedì 6 maggio 2013

I PROMESSI SPOSI (Pag. 753)

Le ragioni per cui Alessandro Manzoni decide si scrivere il romanzo "I Promessi Sposi" sono di renderla un'opera per un largo pubblico, desiderio di raccontare la storia delle persone comuni che rispetto ai grandi personaggi, non hanno mai lasciato un ricordo vivo dopo la loro morte.
Manzoni iniziò a scrivere questo romanzo nel 1821, a seguire ne finisce la prima edizione nel 1823, chiamata "Fermo e Lucia" che non verrà mai pubblicata. Insoddisfatto decide di riscriverlo e nel 1827 pubblica la prima effettiva edizione intitolata appunto "I Promessi Sposi", nella quale effettua anche una revisione linguistica adottando il fiorentino, oltre, che ad una revisione dei contenuti.(Pag. 759 - 1°capoverso)
Nel 1840 pubblica la versione definitiva, nella quale si nota una conferma dell'utilizzo della lingua fiorentina, che migliora dopo un viaggio di Manzoni compiuto a Firenze di qualche mese, il così detto "lavare i panni in Arno".(Pag. 760)
Dal punto di vista narrativo, i Promessi Sposi, sono un romanzo storico con un narratore esterno, non sono i personaggi a raccontare le vicende, onnisciente, cioè sa già tutto della storia, questo gli consente di poter fare dei salti di scena. È anche un narratore esplicito, cioè esprime la sua opinione, commenta, giudica e valuta le vicende. Inoltre dialoga con il lettore, questo è una prova di come il romanzo risponda ai principi della poetica, cioè utile, porta insegnamenti e fa riflettere, vero o verosimile ed interessante.

ADELCHI (Alessandro Manzoni)

Nell' VIII secolo i franchi, guidati da Carlo Magno intervengono contro i longobardi in aiuto del papa.
Carlo Magno è sposato con Ermengarda, la figlia di Desiderio, re dei longobardi. Carlo Magno ripudiò sua moglie apposta per poter dichiarare guerra al regno longobardo.
Adelchi è il figlio di Desiderio, che diventerà il comandante dell'esercito longobardo, il quale però sentirà che questa guerra è ingiusta, perchè il popolo italiano viene appunto oppresso dai longobardi.
Ricordiamo una famosa frase di Adelchi "in questo mondo si è destinati a far torto o patirlo", con la quale divide in due l'umanità, gli oppressi e gli oppressori. Con questo afferma che solo dopo la morte gli oppressi troveranno la pace.(Pag. 743-744)

ALESSANDRO MANZONI

Alessandro Manzoni nasce nel 1785 a Milano da Giulia Beccaria e Pietro Manzoni. La sua principale vita da scrittore fu nella prima metà dell'800, con una formazione letteraria influenzata parecchio dalla cultura illuminista. Nel 1810 avviene la conversione, che consiste nel ritorno di Manzoni alla fede Cattolica, facendone un momento essenziale della sua vita, che farà notare il radicale cambiamento rispetto agli scritti precedenti alla conversione.(Pag. da 721 a 724)
Da qui infatti vedremo come in tutti gli scritti sarà presente il riferimento alla Bibbia e alla religione. Inoltre Manzoni cercherà di cambiare il linguaggio delle sue opere, tentando di renderlo più comprensibile a molti e più popolare.
Manzoni basa i suoi scritti su dei principi che considera ideali e che sono sempre presenti, essi sono:
-UTILE: ogni poesia deve essere utile e deve avere uno scopo, un obbiettivo personale o di sensibilizzazione e istruzione del lettore.
-VERO: le poesie devono avere delle fondamenta e delle basi di realtà e verità.
-INTERESSANTE: la lettura deve interessare il lettore, lo deve sensibilizzare e renderlo partecipe.
(Pag. 729,739,740)



mercoledì 1 maggio 2013

IL ROMANZO NEL ROMANTICISMO

Il romanzo, genere letterario nato nel 600 con sviluppo nel 700, trova nel XIX secolo il suo massimo sviluppo. Per romanzo intendiamo un componimento letterario narrativo scritto in prosa, che si rivolge ad un pubblico medio. Nell'800 il romanzo presenta diversi sottogeneri:
-Romanzo Storico:
Con questo termine indichiamo un'opera che racconta vicende inventate, ambientate però in un contesto e in un epoca storica più o meno fedelmente ricostruita. Uno dei più grandi romanzi storici fu il "Ivanhoe" di Walter Scott, che ispirò il romanzo di Alessandro Manzoni "I Promessi Sposi".
-Romanzo Fantastico:
Con questo termine intendiamo un'opera che narra storie e vicende fantastiche, popolate da elementi irrazionali come mostri, streghe e fantasmi. Troviamo un analisi del subconscio dell'uomo e degli elementi oscuri e irrazionali che compongono il suo animo. Un esponente di questi romanzi fu Hoffman con il suo romanzo "L'elisir del diavolo".
-Romanzo Realistico-Sociale:
Questo tratta storie dell'epoca contemporanea, nel quale lo scrittore tende a rappresentare la vita e la società contemporanea. Un esempio possono essere Dickens e Henri Beyle, conosciuto come Stendhal, con il suo famoso romanzo "Il rosso e il nero", nel quale troviamo anche il tema dell'amore, visto come una passione incontrollabile che va contro ogni cosa; il romanzo è ambientato nella Francia della restaurazione.

In Italia il sottogenere assolutamente dominante è quello del romanzo storico, che molto spesso tratta di sentimenti patriottici e di politica. Massimo D'Azeglio scrive di un episodio che tratta di una sfida tra soldati mercenari italiani e francesi, con a capo di quelli italiani Ettore Fieramosca e con uno sfondo storico che vede la guerra tra Francia e Spagna per l'egemonia sulla penisola italiana.

ROMANTICISMO IN ITALIA (Pag.611,616,617,623)

In Italia il movimento romantico si diffonde tardi rispetto agli altri paesi, questo è dovuto principalmente al forte legame con la cultura classicista. Iniziò a diffondersi principalmente tra il 1814 e il 1815. Nel 1814 compare la traduzione del trattato tedesco "De l'Allemagne"(La Germania) sulla rivista "La biblioteca italiana", da parte della scrittrice Madame de Staèl. Nel 1816, sempre a opera di se Staèl, compare un articolo sulla maniera e l'utilità delle traduzioni, in cui invita i letterati italiani a tradurre i propri scritti e cambiare lo stile di scrittura in quello romantico. Da qui si crea una discussione accesa tra classicisti e romantici, quest'ultimi pubblicano una serie di articoli di cui il più famoso fu "La lettera semi-seria" di Giovanni Berchet, anche questa pubblicata sulla "biblioteca italiana".
Berchet distingue 3 categorie di persone:
-parigini: intellettuale raffinato
-ottentoti: gli analfabeti
-popolo: persone che sanno leggere e scrivere, facenti parte del ceto medio e sono le persone a cui devono essere indirizzate le opere secondo lui.
Molto spesso i romantici in Italia, sono politicamente liberali, non è un caso che la rivista "il conciliatore" di Milano di idee liberali, venga bandita dopo un solo anno di vita da parte dell'impero austriaco.
Ricordiamo anche l'importante collegamento tra romanticismo e rinascimento, che influenza la produzione letteraria in Italia, riprendendo anche tematiche politiche all'interno dei testi scritti e delle opere.
Nella seconda metà del secolo, sboccia la vena sentimentale, questo periodo venne chiamato secondo romanticismo. Torna però, il problema della lingua, riemergendo come uno dei temi fondamentali, dato che gli scrittori non sapevano in quale lingua scrivere le loro opere. Anche qui emergono molte proposte come l'adozione della lingua fiorentina, oppure, da parte dei "puristi", l'utilizzo del linguaggio di Petrarca e Boccaccio. Alla fine viene utilizzato maggiormente lo stile e il linguaggio di Alessandro Manzoni, anche se alcuni come Leopardi, decidono di adottare una lingua diversa.
Nel romanticismo gioca un ruolo fondamentale l'opera lirica, anche a livello di un pubblico popolare. Il massimo esponente dell'opera lirica fu Giuseppe Verdi, le cui opere hanno una forte componente storico-politica.