Niccolò Machiavelli ha un pensiero principalmente realista e in alcune circostanze idealista. I pensieri basati su degli ideali vengono dopo un'attenta analisi realista. Machiavelli afferma che la storia è una base fondamentale della scienza politica, perchè la natura umana non cambia mai nel tempo, ma rimane sempre la stessa. Egli paragona lo stato ad un essere biologico, cioè nasce cresce e decade.
Il principe fu scritto durante la guerra tra la Spagna e la Francia per l'egemonia della penisola italiana, che rivoltò gli stati regionali italiani, deboli contro le potenze europee. Anticipando il bisogno di unificarsi con a capo un principe forte e determinato.
Secondo Machiavelli la virtù e la fortuna si equivalgono nel peso degli avvenimenti. Dove le cose dipendono sia da noi stessi che dalla fortuna e dal caso; la virtù è da intendersi come la somma tra intelligenza e capacità dell'essere umano.
Nel pensiero di Macchiavelli viene separato il rapporto tra la morale e la politica, limitandosi ad osservare e giudicare azioni e comportamenti politici con un occhio utilitaristico. Egli si limitava, però, ad affermare la a-moralità della politica, cioè un'indipendenza tra quest'ultima e la morale. Niccolò Machiavelli viene accusato di ateismo, dato che nelle sue opere non mancano delle critiche verso la Chiesa Cattolica, accusandola di corruzione data dalla decadenza politica e morale degli italiani, al contrario della religione pagana, che costituiva un elemento di unione sociale. Da questo deriva un comportamento a-religioso, che separa la sfera della coscienza individuale da quella collettiva e politica.
Nessun commento:
Posta un commento