Questo periodo è preso in considerazione dalla metà del 1700 fino a poco più della metà del 1800.
Con il termine "rivoluzione industriale" si intende un completo e profondo cambiamento del modo di produrre; cioè la nascita dell'industria moderna. La quale consiste nell'utilizzo delle macchine per produrre e l'introduzione di una nuova fonte di energia, il carbone, utilizzato nella macchina a vapore.
La tecnologia a vapore veniva usata per meccanizzare molti macchinari e senza avere dei vincoli su dove posizionarli, al contrario, ad esempio, del mulino.
Il tutto prende avvio nel settore tessile, in Inghilterra, per poi espandersi negli altri settori. Si sviluppò in Inghilterra, perchè qui troviamo le situazioni favorevoli alla rivoluzione industriale, che sono:
-capitali da investire
-materie prime e fonti di energia
-domanda crescente di manufatti industriale
-adeguate vie di comunicazione e sistemi di trasporto
-abbondante forza-lavoro a basso costo, derivate dalla gente povera che veniva dalle campagne
-innovazioni tecnologiche facilmente applicabili alla produzione
Nell'arco di pochi anni nel settore tessile la lana venne sostituita dal cotone, un materiale robusto e in grado di adattarsi alla meccanizzazione.
Quando ormai il processo era avviato, viene introdotta la ferrovia e il treno a vapore, il 13 settembre 1830, inaugurando la linea ferroviaria Liverpool-Machester, lunga circa 48 km.
Nel 1843 lavorano nel settore ferroviario circa 300-400 mila persone. A metà 800 i treni viaggiavano a circa 60-70 km/h di media. Tutte queste innovazioni portano alla costruzione delle fabbriche, dove si trovano i macchinari e gli operai che gli utilizzano per produrre. Le due classi sociali che si vengono a creare sono quella degli operai, che percepiscono un salario in cambio del lavoro, e gli imprenditori che traggono un profitto dalle loro fabbriche.
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